hi pensa che Napoli sia solo vicoli stretti, piazze affollate e mercatini vivaci, forse non ha mai sfiorato la sua anima verticale e sorprendentemente verde. Esiste infatti un’altra Napoli, quella dei sentieri, più riservata e aperta solo a chi è disposto a lasciarsi guidare oltre il solito itinerario in centro storico. Una Napoli che si arrampica tra crinali e discende verso il mare, fondendosi nel tragitto con la natura densa di storie sospese tra mito e meraviglia. Paesaggi da sogno, sentieri che si innalzano, cammini segreti tracciati solo dai passi di chi ama davvero questa terra. In questo articolo parleremo della Napoli dei Sentieri, di un invito a rallentare, ad ascoltare, a riscoprire un'essenza fatta di silenzi, di luce e di bellezza cruda. Insieme partiremo per un viaggio fatto non solo di chilometri ma di emozioni stratificate: attraverseremo la forza selvaggia del Vesuvio, la perfezione della Costiera Amalfitana, i misteri ancora vivi dei Campi Flegrei. Affronteremo un percorso fra i principali sentieri pensato per chi desidera vivere la Campania con occhi nuovi, in modo più intimo, più vero, più umano. Pronti a raccogliere nuovi spunti per il prossimo soggiorno?
Il Sentiero degli Dei: camminare sospesi tra cielo e incanto


Partiamo con il percorso che più di tutti, nella Napoli dei sentieri, sembra sfiorare il confine tra realtà e leggenda: il Sentiero degli Dei. Un itinerario iconico, che collega Bomerano (frazione di Agerola) a Nocelle (Positano), sospeso tra la dorsale dei Monti Lattari e l’azzurro profondo della Costiera Amalfitana. Non è un caso se lo scrittore Italo Calvino lo descrisse come quella strada sospesa sul magico golfo delle Sirene: questa frase, incisa anche su maioliche all’ingresso del sentiero, ne racchiude l’intera essenza.
Secondo la leggenda, furono proprio le divinità greche a percorrerlo per salvare Ulisse dalle sirene sull’isola de Li Galli. Ancora oggi in realtà, il paesaggio conserva quella stessa aura mitologica: a ogni curva si aprono panorami struggenti su Capri, Punta Penna, l’arcipelago dei Li Galli, tra profumi di macchia mediterranea e viti aggrappate alla roccia.
Il sentiero si articola in due varianti a seconda anche dell’esperienza dei viandanti:
- Il percorso “basso”, il più frequentato, parte da Bomerano e arriva a Nocelle, attraversando circa 10 km (andata e ritorno). È adatto a camminatori di tutte le età, con tratti dolci e panoramici.
- Il percorso “alto”, più impegnativo, prosegue fino a Santa Maria del Castello, con salite e passaggi tecnici: consigliato a escursionisti esperti o ben allenati.
In entrambi i casi, si può scegliere di percorrere solo l’andata a piedi: il ritorno può avvenire comodamente in autobus o traghetto da Positano, con coincidenze verso Amalfi e poi Bomerano. È bene prevedere comunque almeno 3 ore per il rientro, specie nei giorni festivi.
La fatica sarà ripagata da una serie di tappe imperdibili e mozzafiato. Tra esse:
- La Grotta del Biscotto, una cavità a 528 metri s.l.m. circondata da picchi e precipizi vertiginosi;
- Gli antichi Villaggi Rupestri, realizzati direttamente nella roccia, risalenti all’epoca delle incursioni saracene;
- Il suggestivo “Pistillo”, uno sperone calcareo perfetto per fotografie e momenti di sosta contemplativa.
Sarà possibile incontrare lungo il percorso anche fonti d’acqua potabile, panche in legno, terrazze panoramiche e protezioni necessarie nei tratti più esposti: ogni dettaglio è in sostanza pensato per rendere l’escursione sicura e memorabile.
Dal Santa Chiara Boutique Hotel potrai organizzare un transfer su misura. Il nostro staff sarà felice di suggerire il momento migliore per affrontare il percorso — all’alba o al tramonto, quando i colori si fanno più intensi e l’atmosfera più rarefatta.
Il Sentiero degli Dei non è solo una delle passeggiate più belle al mondo: è un viaggio dentro la memoria della terra, un abbraccio tra cielo e mare che resterà nel cuore molto più a lungo delle tue orme.
Qui puoi trovare ulteriori informazioni.

I Cammini del Parco del Vesuvio: dove il fuoco incontra la vita
Il Parco Nazionale del Vesuvio è emozione viva. Qui, dove la terra ha urlato la sua potenza per millenni, oggi si cammina immersi in un equilibrio delicato tra memoria e rinascita. Il Vesuvio, colosso di fuoco addormentato ma tutt’altro che silenzioso, veglia sul Golfo di Napoli da quasi 400.000 anni. L’ultima grande eruzione, nel 1944, fu un evento devastante che scolpì il paesaggio e la storia, ma che ha lasciato il vulcano in fase di quiete, permettendo alla natura intorno a lui di tornare a respirare più forte che mai.
In questo scenario maestoso, si snodano gli 11 sentieri ufficiali del Parco, per oltre 50 chilometri di percorsi immersivi. Più che semplici camminate, sono veri e propri viaggi tra lava e vegetazione, tra geologia e spiritualità. Ognuno racconta un volto diverso del Vesuvio, con passaggi pensati per far scoprire la biodiversità, le trasformazioni del paesaggio e le memorie incise nella pietra vulcanica.
Dal 2001 al 2003, questi sentieri sono stati progettati e curati con attenzione: muretti in pietra lavica, briglie verdi, cartelli chiari e una manutenzione che rispetta l’identità selvaggia del luogo sono pronti a guidarti. Alcuni itinerari sono facili e accessibili, ideali per una passeggiata in famiglia. Altri sono più impegnativi, perfetti per chi cerca il brivido della salita e la ricompensa di una vista che lascia senza fiato. In ogni caso, la ginestra, fiore caro a Leopardi, solleticherà il tuo olfatto rendendo la tua escursione profumata e sensoriale.
Il più celebre dei sentieri è il n. 5, Il Gran Cono. Si parte da quota 1000 m nel comune di Ercolano e in meno di due ore si raggiunge il bordo del cratere. Qui si è davvero sul “tetto” del Vesuvio: lo sguardo si aprirà sul Golfo di Napoli, sulle isole, sulla costa e su ciò che si ha dentro. Si tratta dell’unico sentiero a pagamento ma anche l’unico che consente di camminare sull’orlo del vulcano attivo più famoso del mondo. Un’esperienza che resta e che, siamo certi, non scorderai mai.
Se desideri invece scoprire tracce di un passato mai superato, aria di mitologia ed emozioni delicate il Sentiero n. 1, Valle dell’inferno, è ciò che fa per te. Con partenza da Ottaviano, attraverso una valle incantata dove le colate del ’44 si sono sono fuse con boschi rinati, castagni, pini, e un silenzio quasi sacro ti avvolgeranno in un percorso lungo (circa 7 ore), in cui la forza generatrice della natura ti lascerà a bocca aperta.
Il più panoramico è invece il Sentiero n. 2, Lungo i Cognoli. Il percorso si snoda tra creste rocciose fino all’Atrio del Cavallo, spazio invaso dalla lava nel passato. Si procede e sale tra lecci e sguardi vertiginosi sul paesaggio sottostante. È un sentiero che richiede allenamento ma che ricompensa con vedute indimenticabili.
Il più storico resta il Sentiero n. 6, La Strada Matrone. Tracciato nel 1927, sale da Trecase lungo il versante meno battuto del vulcano offrendo una prospettiva inedita e meno banale. È la scelta giusta per chi cerca un percorso autentico e lontano dai circuiti più turistici, ricco di storie e di memorie.
Il più accessibile, concludiamo, è il Sentiero n. 11 – La Pineta di Terzigno. Pianeggiante e adatto a tutti, anche a chi ha difficoltà motorie, offre una pineta rinata dopo gli incendi del 2017, curata con tecniche di ingegneria naturalistica e perfetta per passeggiate lente e contemplative, fra profumi di resina e cielo limpido.
Tra gli altri sentieri, meritano menzione:
Sentiero n. 3 – Monte Somma, un anello panoramico che raggiunge Punta Nasone (1132 m), con viste mozzafiato sul Golfo.
Sentiero n. 4 – Riserva Tirone, nel cuore verde di una riserva forestale silenziosa.
Sentiero n. 7 – Vallone della Profica Paliata, tra vigneti, frutteti e il cuore agricolo del Vesuvio.
Sentiero n. 8 – Il vecchio Trenino a Cremagliera (attualmente chiuso), che seguiva il tracciato storico verso l’Osservatorio Vesuviano.
Sentiero n. 9 – Il Fiume di Lava, una passeggiata semplice su una colata lavica: adatto anche ai più piccoli.
Sentiero n. 10 – L’Olivella, verso le sorgenti di Sant’Anastasia (attualmente chiuso).
E poi, una vera chicca: l’Osservatorio Vesuviano, lungo il Sentiero 8. Fondato nel 1841, è il primo osservatorio vulcanologico al mondo. Un luogo sospeso tra scienza e poesia, dove si studia il respiro profondo del vulcano ogni singolo attimo.
Consigli utili: scarpe da trekking, acqua (magari all’interno della nostra borraccia in metallo), cappello e un pizzico di meraviglia. Per i percorsi più impegnativi, è sempre meglio affidarsi alle guide ufficiali del Parco; conoscono ogni svolta, ogni storia, ogni leggenda nascosta tra le rocce per riempirti di meraviglia.
Camminare sul Vesuvio non è una semplice escursione.
È un incontro con la terra, con la forza che trasforma, con la vita che rinasce.
Qui, dove il fuoco ha lasciato il segno, la natura ha già scritto il suo nuovo inizio.

I Campi Flegrei: luogo di mito e splendore
A ovest di Napoli si apre la zona dei Campi Flegrei, una terra ardente dal passato millenario e dal paesaggio plasmato dal fuoco e dal tempo. Crateri spenti, sorgenti termali, fumarole, laghi vulcanici e molto altro ancora permettono escursioni sensazionali.
Qui la natura non è solo spettacolo: è racconto. È la voce antica di dèi e poeti, di battaglie e apparizioni, di città sommerse e culti misteriosi. Camminare nei Campi Flegrei è un’esperienza multisensoriale: l’odore acre dello zolfo, il silenzio irreale dei crateri, le geometrie perfette del tufo giallo, la vegetazione che lotta e vince. E poi il mare, che incornicia tutto con luce riflessa e onde placide.
Uno degli itinerari più affascinanti è il Sentiero del Monte Nuovo, un giovane vulcano nato nel 1538 — l’ultima eruzione avvenuta in area flegrea. Si trova tra Pozzuoli e Arco Felice, ed è perfetto per una passeggiata accessibile, anche in famiglia. Il sentiero si snoda tra ginestre, piante aromatiche e scorci improvvisi sul Lago d’Averno, un tempo considerato l’ingresso agli Inferi. Probabilmente il colore scuro del lago e la fitta vegetazione circostante hanno contribuito alla nascita di queste credenze. Lo stesso nome deriva dal greco “Aornon”, ovvero luogo senza uccelli, poiché allontanati dai gas esalati dalle acque. Non stupisce, dunque, che questo luogo fosse dedito a culti per divinità ctonie (in particolare a Proserpina, la regina dell’Ade) e che venissero consultati gli spiriti dei morti ai quali si chiedeva responso e riscontro in cambio di sacrifici. Ancora oggi lungo le rive restano visibili resti di monumenti antichi come la Grotta di Cocceio che testimoniano l’importanza della zona dotata di una vista sorprendente: da un lato il golfo, dall’altro le cicatrici del passato geologico.
Per chi cerca poesia e leggenda, c’è il Sentiero delle Ginestre a Capo Miseno a rispondere: un cammino breve ma intenso che conduce al promontorio cantato da Virgilio nell’“Eneide”. Qui, dove si dice sia stato sepolto Miseno, trombettiere di Enea, si cammina tra scorci a picco sul mare, grotte marine e piante selvatiche che sanno d’estate. Ogni curva regala un frammento di Mediterraneo autentico, con vedute che abbracciano Procida e Ischia come in un quadro vivo.
Chi ama i luoghi fuori dal tempo resterà incantato dalle sponde del Lago Fusaro, quiete e rarefatte. È qui che sorge la Casina Vanvitelliana, un piccolo capolavoro settecentesco progettato da Carlo Vanvitelli, figlio del più celebre Luigi. Riflessa sull’acqua e collegata alla terraferma da un ponticello in legno, questa elegante palazzina di caccia fu amata da i Borbone, ma anche da musicisti, artisti e regnanti di passaggio. Visitarla è come aprire una parentesi nel tempo.
E poi ancora Solfatara, Cuma, Baia sommersa, l’Anfiteatro Flavio: ogni angolo dei Campi Flegrei ha qualcosa da raccontare, tra archeologia, natura e mistero.
Consigli per le escursioni in zona: scarpe comode, macchina fotografica e voglia di ascoltare e di scoprire. Perché nei Campi Flegrei non si cammina soltanto: si attraversa la soglia di un mondo antico, dove il mito e la scienza si tengono per mano e ogni pietra custodisce un segreto.
Cammini urbani: trekking nascosti tra le strade di Napoli
Anche restando in città, Napoli offre percorsi sorprendenti per chi ama camminare. Dal Santa Chiara Boutique Hotel partono sentieri urbani, come il percorso che attraversa Spaccanapoli, risale via del Sole (la cui denominazione richiamerebbe l’esistenza passata dei templi di Apollo e Diana in zona) e arriva fino al Belvedere di San Martino, regalando scorci panoramici e deviazioni artistiche. O ancora il percorso che collega il centro storico a Capodimonte, attraversando la Sanità, il Cimitero delle Fontanelle e il Parco di Capodimonte, vero polmone verde sopra la città.
Una chicca da insider? Il Sentiero della Pedamentina, 414 gradini in pietra lavica che collegano la Certosa di San Martino a Montesanto: un cammino piacevole ma intenso, tra orti verticali e balconi affacciati sul cuore pulsante di Napoli.

Conclusione: il tuo soggiorno nel cuore di Napoli
Soggiornare al Santa Chiara Boutique Hotel significa avere un punto d’appoggio esclusivo nel cuore più vero della città, godere di un trampolino perfetto per esplorare, scoprire, camminare o pedalare con il nostro servizio e-bike. Grazie ai nostri servizi pensati per offrire il meglio potrai vivere La Napoli dei Sentieri con la libertà di chi sceglie solo il meglio. La sera, dopo una giornata passata tra cielo e mare, boschi e leggende, tornare in una stanza elegante e silenziosa, affacciata sui tetti antichi sarà il modo migliore per custodire la bellezza del viaggio.
Napoli ti aspetta ed è tutta da percorrere, passo dopo passo.
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